Dopo il raid militare americano, la Rete Pace Disarmo denuncia il rischio globale e chiede all’Italia di non essere complice dell’escalation nucleare
“Stiamo giocando con il fuoco radioattivo”. Le parole dell’Esecutivo della Rete Italiana Pace Disarmo non sono una metafora, ma un allarme preciso. L’attacco degli Stati Uniti a tre impianti nucleari in Iran ha scatenato la condanna della rete pacifista italiana, partner della Campagna Internazionale per l’Abolizione delle armi nucleari (Ican), che parla apertamente di “azione sconsiderata” e “gravissimo rischio di escalation”.
“Le strutture nucleari, sia civili che militari, non devono mai essere prese di mira”, si legge nel comunicato. E ancora: “Tali attacchi violano il diritto umanitario internazionale e rischiano gravi conseguenze radiologiche per le persone e l’ambiente, sia all’interno dell’Iran che ben oltre i suoi confini”.
Una minaccia globale
Il bersaglio non è un arsenale nucleare, ma impianti civili in un Paese che “è parte del Trattato di non proliferazione nucleare (Tnp)” e che “era in piena conformità con l’accordo Jcpoa fino al ritiro unilaterale degli Stati Uniti”. Nonostante ciò, è stato attaccato da due potenze nucleari: Israele, che “non ha mai firmato il Trattato e si ritiene possieda 90 armi nucleari” e gli stessi Stati Uniti, detentori di “circa 3.700 testate”.
La denuncia è diretta: “Gli Stati Uniti stanno violando i loro obblighi di disarmo, così come gli altri otto Stati dotati di armi nucleari”. Una constatazione amara che rende evidente la logica perversa che domina gli equilibri globali: “Questi attacchi rischiano di spingere altri Stati a dotarsi di armi nucleari”.
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L’Italia non sia complice
La Rete Italiana Pace Disarmo chiama in causa direttamente il governo italiano: “Chiediamo all’esecutivo di escludere immediatamente qualsiasi supporto logistico a queste operazioni”. La richiesta è di “negare il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi”. E ancora: “L’Italia non deve facilitare, assistere o consentire questi attacchi, direttamente o indirettamente”.
Il silenzio delle autorità italiane su questi eventi, a fronte di un rischio nucleare crescente, è giudicato inaccettabile. “Un attacco militare contro impianti nucleari aumenta notevolmente il rischio globale e dovrebbe essere condannato dal governo Italiano”.
Le conseguenze che ci riguardano tutti
La prospettiva è inquietante. “Se le armi nucleari dovessero essere usate in questo conflitto – sottolinea la Rete – le conseguenze umanitarie sarebbero immediate e devastanti”.
Cgil: “Fermiamo l’escalation di guerra”
In una nota la segreteria condanna “questi attacchi che rischiano di avere conseguenze gravi su persone e ambiente”. Bandiere della pace esposte in ogni struttura
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“Ciò a cui stiamo assistendo in queste ore è un’escalation di guerra pericolosissima che va fermata immediatamente”. Così una nota della segreteria della Cgil commenta i bombardamenti compiuti dagli Stati Uniti nella notte contro tre siti nucleari in Iran.
La condanna è netta: “Gli attacchi di questa notte violano il diritto internazionale e rischiano di avere conseguenze gravi per le persone e per l’ambiente, dentro e fuori i confini dell’Iran, a causa della possibile emissione di radiazioni nucleari”.
I sindacato, a partire dal segretario generale Maurizio Landini, lancia un appello al governo italiano “di fare tutto il possibile per perseguire la strada del dialogo e della democrazia. È necessario escludere immediatamente qualsiasi supporto logistico a queste operazioni, anche negando il permesso ai bombardieri statunitensi B-2 stealth o B-52 che attaccano l’Iran di transitare sullo spazio aereo italiano o rifornirsi nelle nostre basi”.