La reazione
L’organizzazione denuncia: lo stop ai bombardamenti è solo l’inizio.
Israele deve porre fine all’occupazione, all’apartheid e al genocidio contro la popolazione palestinese

Un piano di pace senza giustizia
Nel mirino dell’organizzazione anche il cosiddetto “piano di pace Trump”, giudicato “privo di giustizia e riparazione per le vittime”. Secondo Amnesty, “fermare il ciclo di atrocità richiede la fine dell’impunità che da decenni copre crimini di guerra e violazioni sistematiche dei diritti umani”. Gli Stati, incalza Callamard, devono rispettare il diritto internazionale e portare davanti alla giustizia i responsabili di crimini di guerra, contro l’umanità e di genocidio.

Contro l’apartheid e la frammentazione del territorio palestinese
Amnesty mette in guardia anche contro il progetto israeliano di creare una “zona cuscinetto” nella parte più fertile di Gaza, che “rafforzerebbe l’occupazione e l’apartheid”. Ogni piano di affidare a potenze terze il controllo della Striscia – senza garantire libertà di movimento e autodeterminazione ai palestinesi – aggraverebbe la frammentazione territoriale che alimenta l’ingiustizia. “È tempo – conclude Callamard – di porre fine a un orrore trasmesso in diretta mondiale, di rimediare agli errori del passato e di salvare ciò che resta della nostra comune umanità”.
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