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Sanità: Bene ultimi interventi ma siamo in ritardo

«Si è svolto nella serata di ieri (17 novembre 2020) – dichiarano in una nota congiunta i Segretari Generali Comprensoriali e Territoriali di CGIL, CISL e UIL, Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – l’incontro con i Commissari Straordinari dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Panizzoli, dell’ASP, Bettelini, e con i Dirigenti delle strutture.

Per CGIL, CISL e UIL l’attuale disastro della Sanità territoriale e regionale è frutto di responsabilità diffuse, di ritardi, inadempienze, disfunzioni in tutta la catena di comando ai diversi livelli, che dovranno essere accertate per gli enormi danni prodotti ai calabresi.

Dopo le dimissioni di Zuccatelli e la nomina in queste ore del nuovo Commissario, occorre salvare il salvabile, mettendo in campo tutte le iniziative utili a fronteggiare l’emergenza Covid-19, garantendo la salute dei calabresi e di tutto il personale sanitario impegnato in prima linea nel contrasto alla pandemia.

Per queste ragioni – proseguono Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – abbiamo chiesto l’incontro, nel quale abbiamo chiesto chiarimenti in merito a tutte le iniziative messe in campo da ASP e da AO per fronteggiare l’emergenza Covid.

Constatiamo che persistono ancora troppe incertezze e che, anche se negli ultimi giorni si registrano i primi risultati positivi, permangono ancora troppe criticità.

Da un lato, il Piano di Riordino della Rete Ospedaliera di cui Decreto del Commissario ad Acta (DCA) n. 91, varato d’intesa con le aziende del S.S.R, sostanzialmente accantonato, per via di tempi di realizzazione di alcuni mesi, incompatibili con questa emergenze, con le procedure di gara per opere e forniture che, ricordiamo, sono in capo al Commissario Nazionale Straordinario Arcuri.

Dall’altro, l’Ordinanza n. 85 del Presidente della Giunta Regionale f.f., su cui si sta lavorando, che prevede per l’area nord 74 nuovi posti Covid e 10 nuovi posti di Terapia Intensiva.

Nelle ultime ore sono state accelerate alcune procedure per le assunzioni Covid-19 che hanno portato ad alcune contrattualizzazioni presso l’ASP, comunque insufficienti.

Per il personale destinato alle terapie intensive sono disponibili 2,3 milioni fra ASP ed AO, stanziati dal Governo con gli ultimi provvedimenti.

CGIL, CISL e UIL hanno chiesto a gran voce di sbloccare nel più breve tempo possibile tutte le assunzioni e di utilizzare le importanti risorse previste a questo scopo. Perché il più grande problema della Sanità in Calabria resta la mancanza di medici, infermieri e altro personale sanitario.

Abbiamo ribadito che per CGIL, CISL e UIL – sottolineano i quattro Segretari Generali – sarebbe servito utilizzare le strutture sanitarie del territorio, gli ospedali chiusi, alcuni dei quali sarebbero potuti essere riaperti con pochi interventi, almeno per la gestione dei casi meno critici; ora, invece, dopo troppi ritardi, si procederà alla realizzazione di un ospedale da campo, rispetto al quale il ruolo dell’AO sarà soltanto di fornitura di alcuni servizi, mensa e pulizia.

Resta intanto prioritario garantire la sicurezza del personale sanitario, sottoposto a turni massacranti, la fornitura dei dispositivi di protezione individuale, perché se la sanità non è saltata completamente il merito è appunto del personale che si sta sacrificando.

Abbiamo, inoltre, denunciato – affermano Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – i ritardi sull’istituzione da parte dell’ASP del Covid hotel, struttura di cui deve dotarsi ogni provincia, le disfunzioni nell’attività di tracciamento, con la richiesta di aumentare la possibilità dei laboratori pubblici di processamento dei tamponi, per l’esito dei quali ci sono attese infinite ed insopportabili: il laboratorio dell’Annunziata continua ad essere l’unico per 700.000 abitanti, mentre quello ASP di Corigliano Rossano aprirà finalmente, per come comunicatoci, il 19 novembre, con la possibilità di processare fino a 300 tamponi al giorno.

Abbiamo chiesto all’ASP anche un attento monitoraggio della situazione delle RSA.

Rispetto agli interventi per l’accesso in sicurezza ai Pronto Soccorso e i percorsi dedicati Covid-19, abbiamo denunciato troppe falle, perché i progetti previsti dal DCA 91 non hanno trovato attuazione.

Nello stesso tempo – evidenziano i Segretari Generali Comprensoriali e Territoriali di CGIL, CISL e UIL Cosenza – abbiamo esortato l’ASP di Cosenza a garantire la possibilità di utilizzo dei laboratori pubblici per i test rapidi, anche alla luce dell’ordinanza n. 87 del Presidente della Giunta Regionale f.f. che, disponendo la chiusura delle scuole, prevede test rapidi gratuiti per i genitori con figli che frequentano scuole dell’infanzia e primarie. Perché in assenza di ogni controllo e di ogni regolamentazione proliferano i centri privati che eseguono test rapidi a costi rilevanti. Sull’esempio di altre regioni, vedi Sicilia, sarebbe utile fissare dei prezzi massimi per test rapidi e tamponi molecolari. L’ASP ci ha comunicato di aver inoltrato alla Regione la richiesta dei test rapidi e che si è in attesa della fornitura.

Dopo gravi ritardi, l’ASP compie qualche passo in avanti nella realizzazione degli interventi di medicina territoriale previsti nel DCA 136. È solo in queste ore l’attivazione della COC, la Centrale Operativa Covid. Così come, anche utilizzando la procedura avviata per gli infermieri scolastici, ci si avvia, speriamo in pochi giorni, al potenziamento degli organici delle USCA, Unità Speciali di Continuità Assistenziale, fondamentali per seguire a domicilio i casi di contagio che non necessitano di ricovero in ospedale, e dell’Assistenza Domiciliare Covid.

Abbiamo anche rivolto un appello perché si faccia presto nel potenziare USCA, di cui alcuni territori, come il Pollino, sono sprovvisti e ADI, per cui, lo ricordiamo, sono stati assegnati complessivamente 3,7 milioni di euro.

CGIL, CISL e UIL hanno altresì ribadito come il contrasto all’emergenza coronavirus, pur rappresentando una priorità assoluta, non può comportare lo smantellamento di altri settori dell’offerta sanitaria. È intollerabile, ad esempio, ogni ipotesi di chiusura dei Pronto Soccorso di San Giovanni in Fiore e di Corigliano, così come il ridimensionamento, ad esempio, di Cardiologia a Paola e a Corigliano Rossano ed è necessario garantire i servizi sanitari più importanti, perché esistono altre patologie che non possono aspettare.

Ora – concludono Calabrone, Guido, Lavia e Castagna – bisogna fare presto e dare risposte. Condividendo l’esposto alla Procura della Repubblica di Catanzaro guidata dal Dott. Gratteri presentato da CGIL, CISL e UIL Calabria, riteniamo che sia necessario nel più breve tempo possibile fare chiarezza sulla gestione e sugli appalti, nella speranza che si possa tornare ad avere fiducia nel servizio sanitario da parte dei cittadini. Restiamo in attesa che al più presto si possano garantire linee di comando certe e, con la nuova struttura commissariale guidata dal Prof. Gaudio, un management a tutti i livelli finalmente all’altezza di quello che è un compito difficilissimo, sbloccando le assunzioni per garantire i LEA e il diritto ad una sanità “normale”, che passa soprattutto per le modifiche sostanziali al Decreto Calabria che il sindacato sta chiedendo».