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Amaco: disastrosa situazione economico finanziaria

Lo scorso 25 marzo, la CGIL Cosenza e la FILT CGIL Cosenza,  denunciavano a mezzo stampa la pesante situazione economico-finanziaria dell’AMACO
chiedendo all’Amministratore Unico di fare chiarezza sulla reale situazione in cui versa l’azienda di trasporto pubblico cittadina.

A meno di una settimana da tale denuncia, il 29 marzo, l’azienda convocava le organizzazioni sindacali alle quali sciorinava la drammatica situazione delle casse aziendali, purtroppo, confermando in toto, quanto questa organizzazione aveva anticipato e, nella stessa sede, proponeva alle organizzazioni sindacali  addirittura di cancellare la parte economica 2020 e 2021 riveniente dal contratto di II livello, mantenendo la parte normativa che riguarda la maggiore produttività in capo ai lavoratori, oltre a proporre la rateizzazione della 14ma mensilità in 12 “comode” rate mensili.

Ci sarebbe piaciuto non avere ragione, ma nostro malgrado la situazione paventata è più che reale. Infatti, l’amministratore  di AMACO oltre ad aver confermato quanto da noi denunciato, ha inteso non smentirci anche nella soluzione del problema, confermando le nostre preoccupazioni.

Infatti ha chiesto alle organizzazioni sindacali, di farsi portavoce verso i lavoratori onde questi rinuncino a parte consistente dei propri emolumenti, affinché si recuperi parte degli sperperi fatti negli anni dalle varie amministrazioni succedutesi.

Crediamo, che prima di richiedere ulteriori sacrifici ai lavoratori già provati da mesi di cassa integrazione a causa della pandemia, che ha prodotto già una sostanziale riduzione del salario per tutto il 2020, sarebbe utile e opportuno comprendere le reali motivazioni e soprattutto le molteplici responsabilità di tale disastro, considerato che il trasporto pubblico locale, per come è noto, è finanziato per la maggior parte con fondi pubblici statali trasferiti alle regioni, oltre al fatto che e in questo anno di pandemia, il Trasporto pubblico locale ha beneficiato di massicci sostegni economici da parte dello Stato, con i vari decreti ristori e sostegni emanati, che hanno consentito di coprire e addirittura andare ben oltre le eventuali perdite delle aziende.

Tuttavia, ci domandiamo se difronte a tale situazione non fosse stato più opportuno ridurre eventuali sprechi che a nostro parere ci sono, azzerare promozioni varie
eludendo di conseguenza personale di guida e quindi ottimizzando le risorse umane anziché creare un esercito di “Generali” senza soldati.

Tutto ciò non solo per ristabilire le giuste responsabilità, ma anche e soprattutto per verificare l’ipotesi di denunciare alla magistratura eventuali illeciti.

Infine è giusto che anche l’amministrazione comunale faccia chiarezza se non un mea culpa, perché la gestione aziendale è anche a nostro parere, una scelta politica, per cui se l’AMACO è alla deriva parte delle responsabilità sono da attribuirsi anche all’amministrazione comunale.

 

 

Il Seg. Generale CGIL Cosenza
Umberto Calabrone

Il Seg. Generale FILT CGIL Cosenza
 Gianni Angotti